KRASIS , in greco armonia, è il nome di questo spazio virtuale, in cui segni e colori creano atmosfere diverse, ma non distaccate dalla realtà.

Il segno che divide lo spazio genera simboli, presenti nel subconscio collettivo. Disegnare non è tanto cercare, ma trovare, non solo per chi l’opera la fa, ma per chi la guarda e la partecipa.

La relazione con la realtà esterna espressa attraverso il disegno, diventa un pretesto per esprimere quella interna, grazie alla creatività, matrice di ogni forma artistica.

Disegnare è vedere e capire se stessi attraverso ciò che si va a rappresentare, ma chi l’arte la fruisce trova nel foglio in cui l’autore ha espresso se stesso una propria realtà possibile.

Esperienza vissuta e sentimenti di chi fa arte, entrano in contatto con le coscienze individuali di chi quell’arte fruisce, in un processo che genera armonia e unità.

Balzac definiva l’artista come un individuo in grado di esprimersi spontaneamente: “…L’attività spontanea è libera attività dell’io che scaturisce dalle proprie esperienze emotive, intellettuali e sensuali. Solo se l’uomo non reprime parti essenziali del proprio essere, solo se è diventato trasparente a se stesso e se le diverse sfere della vita hanno raggiunto una fondamentale integrazione, è possibile l’attività spontanea...

Un presupposto di questa spontaneità è l’eliminazione della spaccatura tra ragione e natura…Se l’individuo realizza il suo io mediante l’attività spontanea, e in questo modo si mette in rapporto con il mondo, cessa di essere un atomo isolato, sia lui che il mondo diventano parti di un tutto organico”(Erich Fromm)  

 

 

Tratto da un mio racconto:

"...ciò che mi manca in fondo è di veder chiaro dentro di me, di sapere ciò che devo fare, ciò che vale veramente nella mia vita...So, da tante cantonate che ho preso, che non sempre ciò che vale nella mia vita è da ricercare nell'immediato, con una visione corta e falsata dalle emozioni del momento...Un giorno confuso e in preda a mille dubbi, mi rivolsi ad un amico e lui mi disse che Qualcuno sapeva meglio di chiunque altro ciò che era opportuno fare...  

Vorrei salire molto in alto, Signore, sopra la mia città, sopra il Mondo. sopra il Tempo.

Vorrei purificare il mio sguardo e avere i tuoi occhi.

Le sue parole mi turbarono...Qualcuno mi stava cercando e desiderava camminare a fianco a me tutti i giorni! Non come era sempre accaduto, nei momenti delle decisioni importanti o eccezionali della mia vita, ma in ogni istante, per ogni mio pensiero, per ogni mio sentimento e per ogni cosa che da allora in avanti avrei fatto. E realizzò il Suo piano... anche se io non lo comprendevo e ancora oggi mi è oscuro e a volte mi lascia interdetta...! Ma ora più che mai, so di poter contare sulla Sua presenza, e questo è ciò che "vale di più " nella mia vita...

Vedrei allora l'universo, l'umanità, la storia come li vede il Padre.

Vedrei in questa prodigiosa trasformazione della materia,

in questo perpetuo fermento di vita,

il  tuo grande Corpo, che nasce sotto il soffio dello Spirito.

Vedrei la bella, eterna Idea d'amore del Padre che si realizza:

tutto ricapitolare in te, le cose del Cielo e quelle della terra.

E vedrei che, oggi come ieri, i minimi particolari vi partecipano:

ogni uomo al suo posto, ogni gruppo, ogni oggetto...

E' Lui a trovare la mia strada, anche quando non ci sto capendo nulla...Prima anche un successo diventava una prigione dorata, perchè mi faceva misurare la vanità di essere troppo legato a me stesso, ora anche un contrasto, un dolore, una sconfitta diventano l' inizio di un cammino più intenso...accanto a Lui...! Nel grigiore estenuante, nella monotonia di tutti i giorni, nel torpore che mi prende e mi immobilizza devo, però, voler camminare...accanto a Lui...nonostante tutto, nonostante il peso dei miei difetti, nonostante il polverone delle mie emozioni, a volte effervescenti, ma il più delle volte diventate ansie...Solo così potrò permettere alla Luce di rivivere in me...

Comprenderei che nulla è profano: cose, persone, avvenimenti,

ma che, al contrario, tutto è consacrato all'inizio da Dio

e che tutto deve essere consacrato dall'uomo divinizzato.

Comprenderei che la mia vita,

impercettibile palpito in questo grande corpo Totale,

è un tesoro indispensabile nel progetto del Padre.

Ho creduto nel Signore, nel momento in cui gli ho detto sì e mi sono liberato del mio modo di pensare e di giudicare, per assumere il Suo modo di vedere. E' stata una resa totale e incondizionata... La mia vita ne è risultata completamente sovvertita e orientata in un senso nuovo: il mio sguardo miope ha iniziato a vedere lontano oltre le apparenze... A volte mi è sembrato, che con Lui sarei stata sempre rinunciataria, rassegnata e priva di libertà... poi mi sono resa conto che non sarei stata mai più sola...

Allora cadendo in ginocchio, ammirerei, Signore, il mistero di questo mondo.

Che nonostante gli innumerevoli e orridi spropositi del peccato,

è un lungo palpito d'amore, verso l'Amore eterno.

...Ora sono alle prese con la mia fatica quotidiana, con i miei problemi senza soluzioni...con la mia sofferenza...di nuovo ripiegato su me stesso... Continuo a cercarlo e Lui mi afferra e mi attira come una calamita e mi capita di sentirmi immerso in una realtà senza confini... Ritrovo così quella pace che inseguo da sempre, ogni giorno faticosamente...e mi sento rimotivato..."

Vorrei salire molto in alto, Signore, 

sopra la mia Città, sopra il mondo, sopra il Tempo.

Vorrei purificare il mio sguardo e avere i tuoi occhi.

 

L'autore dei versi in corsivo è Quoist

 

 

 

 

                               Carboncini